L’esposizione al sole può essere un toccasana, se lo si fa con le dovute precauzioni. Fondamen­tale è idratare e nutrire ogni giorno la pelle sia dall’interno, bevendo almeno due litri di acqua al giorno e mangiando frutta e verdura, ma so­prattutto utilizzando creme ricche di sostanze emollienti.

Al contrario, abbronzarsi in modo incontrollato e irresponsabile può causare di­versi danni alla cute, con conseguenze anche gravi. A parlare di come preparare la pelle al sole sin dalla primavera e di come esporsi in sicurezza in piena estate, è il medico dermatologo Mauro Staffa di Ravenna 33, secondo il quale l’attenzione non è mai troppa e la prevenzione deve cominciare sin dalla più tenera età ed è sempre più importante prendere il sole senza rischi.

Mauro Staffa, mettersi all’aria aperta in una bel­la giornata significa esporsi ai raggi UV. Di cosa si tratta?

«Anche se rappresentano solo il 3% delle differenti radiazioni elettromagnetiche provocate dal sole, i raggi ultravioletti sono quelli di maggior interesse perché responsabili sia della tanto ambita abbronzatura sia del fotoinvecchiamento e degli altri danni indotti da un’esposizione alla luce solare inappropriata. Si differenziano in base alla loro lunghezza d’onda. Quelli che più ci riguardano sono gli UVB e gli UVA».

In cosa si differenziano i raggi UVB e i raggi UVA?

«I primi hanno una discreta capacità di penetrazione e in genere si limitano a raggiungere lo strato epidermico. Sono responsabili dell’abbronzatura duratura, perché stimolano la melanogenesi che prosegue anche al termine dell’esposizione al sole. Di con­tro, provocano eritemi e  sono responsabili delle scottature. Al con­tempo sono in grado di alterare il materiale genetico presente nelle cellule cutanee, aumentando così il rischio di comparsa di tumori alla pelle. I raggi UVA invece sono in grado di penetrare più in profondità, fino a raggiungere il derma, e quindi a loro si deve la pigmentazione immediata dalle pelle. Ma l’abbronzatu­ra da essi conferita è effimera e svanisce nel giro di poche ore. A causa dell’elevato potere di penetrazione, queste radiazioni possono alterare e distruggere collagene, elastina e capillari, provocando danno cutaneo anche nel lungo periodo. Proprio per questo, sono ritenuti i principali responsabili del fotoinvec­chiamento, ma anche della foto-immunosoppressione, dei feno­meni di fototossicità e dei fenomeni di fotoallergia».

Si sente spesso parlare anche dei temibili raggi UVC, le radiazioni ultraviolette più pericolose…

«In effetti, queste ultime possiedono un elevato potere cancerogeno. Per fortuna sono filtrati dall’ozono e dalle altre componenti dell’at­mosfera. L’assottigliamento dello strato d’ozono che si è verificato in questi ultimi anni ha però determinato un maggior rischio di ritro­varsi esposti a questi raggi».

Quali sono i principali effetti benefici della luce solare?

«La produzione di vitamina D nello strato delle cellule spinose, con azione antirachitica, un’azione disinfettante della cute e un’azio­ne antinfiammatoria nei confronti di dermatite atopica e psoriasi. Va detto però che per ottenere tali vantaggi, è sufficiente esporsi al sole pochi minuti al giorno. Non è necessario abbronzarsi, dato che la pigmentazione della pelle rappresenta sempre un meccanismo di difesa messo in atto dall’organismo per evitare i danni provocati dalle radiazioni solari».

Al contrario, quali possono essere i principali danni causati dal sole a seguito di un’esposizione prolungata e senza l’utilizzo di prodotti solari?

«Innanzitutto, eritemi acuti di gravità variabile, ma anche lentiggini solari, ossia macchie di forma irregolare e grandezza variabile. Molto frequente è anche l’ispessimento dello strato corneo che, nei casi più gravi, riguarda anche l’epidermide e il derma superficia­le, traducendosi quindi in ipercheratosi. Le cheratosi attiniche sono particolarmente frequenti al volto e al cuoio capelluto di persone calve. Prendere troppo sole comporta poi assottigliamento della pel­le, perdita di elasticità e tonicità, secchezza, rughe cutanee, ingial­limento della pelle e nei casi più gravi tumori cutanei di diverso tipo e gravità. Secondo diversi studi, pare che i raggi UVB siano più responsabili di epiteliomi, mentre ai raggi UVA è attribuito un ruolo attivo nell’insorgenza del temuto melanoma».

Qual è il corretto approccio per l’esposizione solare?

«Procedere sempre con gradualità, a maggior ragione se la pelle è molto chiara, e dopo essersi dati la crema protettiva. In primavera, è consigliato prepararsi circa un mese prima, assumendo degli inte­gratori specifici antiossidanti a base di vitamina C, E e inulina, che si può poi continuare a prendere anche durante l’estate. Vivamente sconsigliata è l’esposizione negli orari più caldi, dalle 11 alle 16».

La crema solare è un’indispensabile alleata della pelle. Come sceglierle e come usarle?

«Il mio consiglio è di evitare i prodotti di marchi poco conosciuti e quelli contenenti composti vegetali che sono fotosensibilizzanti. È bene poi acquistarne diverse in base al proprio fototipo, conside­rando di iniziare sempre dalla protezione 50+ in piena estate, per poi andare a scalare man mano che ci si abbronza. Per quanto riguarda l’uso, l’ideale sarebbe spalmarsi la crema quando si è an­cora in casa in modo da arrivare in spiaggia che sia ben assorbita, ricordandosi poi di ridarsela dopo ogni bagno o sudata».

Quali sono i soggetti più a rischio?

«Escludendo tutti coloro che hanno patologie che proprio con il sole possono inasprirsi tipo Lupus, senza dubbio le persone con fototipo 2 e i bambini. Come amo sempre ripetere: la pelle ha una buona memoria. I danni provocati alla cute in tenera età possono poi rive­lare gravi conseguenze una volta che si diventa adulti. In generale, per fortuna, i genitori di oggi sono molto attenti».

Quali accorgimenti occorre adottare e quali errori evi­tare?

«Indossare un cappello se si sale in quota e ricordarsi sempre di proteggere bene le parti più esposte che, oltre al viso e al cuoio capelluto, sono le spalle e la schiena. Sia in caso di lampade che di esposizione solare, non bisogna assumere alcuni tipi di farmaci fotosensibilizzanti quali antibiotici, Fans e ormoni. Per lo stesso mo­tivo, è importante anche ricordarsi di non mettersi profumi e trucchi sulla pelle».

I 10 consigli per prendere il sole senza rischi:

  1. In primavera, è consigliato assumere integratori specifici an­tiossidanti a base di vitamina C, E e inulina
  2. Esporsi sempre con gradualità, possibilmente evitando le ore più calde dalle 11 alle 16
  3. Nella scelta delle creme: evitare i prodotti di marchi poco co­nosciuti e quelli contenenti composti vegetali che sono fotosen­sibilizzanti.
  4. L’ideale è spalmarsi la crema quando si è ancora in casa in modo da arrivare in spiaggia che sia ben assorbita
  5. Spalmarsi nuova crema solare dopo ogni bagno
  6. Indossare un cappello, soprattutto se si sale in quota
  7. Proteggere bene le parti più esposte che, oltre al viso e al cuoio capelluto, sono le spalle e la schiena
  8. Non assumere farmaci fotosensibilizzanti quali antibiotici, Fans e ormoni
  9. Non mettersi profumi e trucchi sulla pelle
  10. Tenere sempre la pelle idratata, bere molta acqua e mangiare frutta e verdura