L’elettromiografia per valutare la salute di nervi e muscoli

I neurologi Lino Marchello e Gabriele Ciucci di Ravenna 33, spiegano a cosa serve questo esame e quando è necessario, concentrandosi il primo sugli aspetti tecnico-strumentali e il secondo su quelli clinici.

I muscoli e i nervi del corpo sono collegati tra loro e con il cervello, attraverso un complesso sistema di segnali elettrici che corre lungo il corpo di cellule speciali che sono i neuroni. In caso di disturbi ai nervi o ai muscoli, come può capitare per esempio se si soffre di sciatalgia o di mal di schiena diffuso, il medico di medicina generale, l’ortopedico o il neurologo possono prescrivere l’elettromiografia.

«Si tratta di un esame standard – spiega il Dr. Lino Marchello, neurologo di Ravenna 33 – che, attraverso l’utilizzo di un apposito macchinario, misura questa attività elettrica e la traduce in una serie di grafici e parametri, la cui analisi consente di valutare la corretta funzionalità dei nervi e dei muscoli. È dunque utile per lo studio di malattie dei nervi e dei muscoli e anche per aiutare a capire il tipo e l’estensione della patologia, in modo da scegliere successivamente il trattamento più adatto ed efficace. In genere i sintomi più diffusi che i pazienti lamentano sono formicolio, intorpidimento, crampi, dolore e debolezza muscolare o altra perdita di funzione nervosa».

Durante la fase di studio, lo specialista neurologo inizia con l’elettroneurografia, una tecnica non invasiva che misura la capacità di un nervo periferico di trasmettere impulsi nervosi. Questo esame diagnostico, noto anche come “studio della conduzione nervosa”, permette di stabilire se si è in presenza di un danno a un nervo. «Con questo esame – spiega il Dr. Marchello che, durante la specializzazione, ha seguito un corso di Elettromiografia all’università di Copenhagen in Danimarca – si osserva come un impulso elettrico viaggia lungo i nervi.

Non è affatto doloroso in quanto le piccole scosse elettriche ai nervi testati causano solo una rapida, mite, sensazione di formicolio o di pizzicore e una breve contrazione involontaria del segmento dell’arto esplorato. L’elettromiografia è invece quella parte dell’esame in cui un piccolo ago-elettrodo sterile è inserito in alcuni muscoli per vedere se ci sono segni di patologia.

Contrariamente a quanto si è soliti temere, anche questa parte dell’esame è pressoché indolore, solo un po’ fastidiosa. Durante l’esame il paziente può udire e vedere ciò che si fa, in particolare come nervi e muscoli lavorano in seguito a stimolo elettrico». In genere, a eseguire questo tipo di esame è medico specialista in neurologia– anche se può essere effettuato anche da specialisti in altre branche – in quanto è colui che ha la formazione più adatta per valutare quali test eseguire in base ai sintomi e per capire le differenze elettrofisiologiche tra le varie patologie.

Quali accorgimento è bene seguire prima dell’esame? Semplicemente il giorno del test, è bene non applicare lozioni, creme o oli sulla pelle, per permettere l’adesività degli elettrodi e la registrazione corretta delle risposte elettrofisiologiche. A seconda dell’area in esame, potrebbe essere richiesto di sedersi o sdraiarsi sul lettino. Non ci sono controindicazioni e subito dopo l’esame, che in genere dura circa 30 minuti (e fino a un massimo un’ora, ma dipende dalla complessità del caso e dalla collaborazione del paziente), ci si sente bene, senza alcun impedimento.

«L’elettromiografia – aggiunge il Dr. Gabriele Ciucci, neurologo di Ravenna 33 – è una metodica strumentale di base di un qualsiasi laboratorio di neurofisiologia orientato al sistema nervoso periferico, richiede una specifica competenza ed è un’indagine estremamente utile per le malattie del sistema neuromuscolare. Per tale metodica è necessaria una minima collaborazione con il paziente.

È possibile eseguirla in tutti coloro che ne traggono beneficio dal punto di vista diagnostico, anche se si cerca di evitarlo nel paziente molto anziano ed è effettuata nei bambini solo per i quesiti più importanti. A livello di casistica, è più abitualmente eseguita nell’adulto per il quale vi è un quesito diagnostico a cui rispondere, specie se vi è una ricaduta di terapia. In generale, il paziente deve essere motivato a eseguire l’esame ed è compito del medico spiegarne l’utilità.

Questo perché, seppure ben tollerato, richiede la stimolazione di piccole stimolazioni elettriche e il ricorso a un ago registrante l’attività elettrica del muscolo in esame. L’esame viene modulato sul paziente stesso man mano che viene eseguito e il medico offre volta per volta delucidazioni in modo da favore la comprensione e collaborazione».

Il Dr. Ciucci, che si è interessato all’elettromiografia sin dal periodo di specializzazione alla Clinica Neurologica di Bologna e poi all’Università di Firenze, ricorda che l’elettromiografia si è diffusa in Italia nel secondo dopoguerra prendendo spunto dalla scuola danese che ha svolto un importante lavoro di standardizzazione. «Inizialmente l’esame era più difficile da sopportare – rivela – perché si usavano solo aghi e non erano disponibili quelli monouso ma, negli anni, la tecnica è diventata meno invasiva per il miglioramento tecnologico e il ricorso a elettrodi di superficie e aghi monouso di dimensioni più ridotte. Appena assunto nel Reparto di Neurologia dell’Ospedale di Ravenna, negli anni Ottanta, uno dei miei primi obiettivi è stato quello di avviare il laboratorio di neurofisiologia e in particolare di elettromiografia per la diagnostica dei pazienti con disturbi di nervi e muscoli».

Per quanto riguarda la visita neurologica a Ravenna 33, la cefalea è il motivo per cui più di frequente ci si rivolge al neurologo, ma sono tanti anche i casi che riguardano i disturbi dei nervi e dei muscoli, accanto alle malattie degenerative. Senza contare poi che, non raramente, molte problematiche di altri ambiti si accompagnano a manifestazioni neurologiche. Mentre l’ospedale è sempre in prima linea nella gestione della malattia acuta, non differibile e grave, che richiede un intervento rapido e integrato, i centri privati in convenzione con l’ASL possono dare un contributo nel percorso di cura dei pazienti meno urgenti e differibili.

«Per Ravenna 33 – conclude il Dr. Ciucci – è un valore aggiunto disporre dell’elettromiografia come strumento di supporto nelle diagnosi delle malattie neuromuscolari, sia da parte dello specialista neurologo che di altri ambiti medici. A Ravenna 33, in accordo con la direzione, abbiamo avviato un colloquio gratuito dopo la prima visita: il paziente viene al colloquio con gli esami programmati, in modo da poter valutare l’andamento clinico e impostare un percorso di breve o medio periodo. Nei casi più complessi, grazie alla disponibilità della Neurologia ospedaliera diretta dal Dr. Pietro Querzani, possiamo anche confrontarci con i colleghi dell’ospedale con la finalità di lavorare in rete, con eventuale presa in carico dei casi più complessi o che richiedono approcci dedicati di secondo livello».