La riabilitazione sportiva è il punto di forza di Nicola Bonaguro che si è avvicinato alla pro­fessione grazie al calcio che ha praticato sin dalla più tenera età, arrivando anche a mi­litare nelle fila della Spal. Dopo la laurea in Scienze motorie, decide di completare il suo percorso con il diploma in Massofisioterapia all’Istituto “E. Fermi” di Perugia. «Quando ancora giocavo a calcio – racconta –, mi sono rotto il ginocchio: da quel momento, mi sono sempre interessato naturalmente agli infortuni e ai relativi recuperi.

Non è un caso, dunque, che abbia finito per specializzarmi in tale ambito seguendo, in particolare insieme ai colleghi Dennis e Fede­rica, gli sportivi con problemi al ginocchio e agli arti inferiori nel pre e post operatorio. Quando un paziente ritorna dopo due o tre mesi, mi fa piacere. Vuol dire che la prima volta abbiamo lavorato bene insieme e che conserva un buon ricordo. Si creano così le basi per instaurare un rapporto più amichevole e informale».

Dennis De Paola è stato invece un mezzofondista e ha conosciuto direttamente i disagi correlati agli infortuni. Il suo percorso è inizia­to nel 2002, passando da massoterapista a fisioterapista dopo la laurea. Nel tempo, rendendosi conto dell’importanza della schiena, si è perfezionato nella riabilitazione posturale, e quindi nei trat­tamenti legati alla cervicalgia, lombalgia e scoliosi. «A tutti sugge­risco sempre di non aspettare di essere bloccati o di avere grossi dolori – spiega –. La prevenzione viene prima di tutto. Nell’ultimo anno, a causa dell’aumento dello smart working dovuto allo scop­pio della pandemia, le patologie legate all’assunzione prolungata di posizioni sbagliate, oltre che a tensioni e somatizzazioni varie, sono aumentate. L’unico rimedio è fare attività con regolarità e per questo è necessario sentirsi a proprio agio sotto la guida di un fi­sioterapista».

Federica Bazzocchi ha maturato l’idea di di­ventare fisioterapista dopo un’importante distorsione alla caviglia. Si occupa, in particolare, del trattamento della spalla e dell’arto superiore, dato che ha con­seguito un master di I livello all’Univer­sità di Bologna con il dottor Porcellini. Grazie all’esperienza maturata in ambito ospedaliero subito dopo la laurea, è inol­tre responsabile del nuovo percorso di ri­abilitazione cardio-respiratoria multidiscipli­nare pensato per ex pazienti Covid-19. «Con i pazienti – spiega – mi piace stabilire un bel rapporto di fiducia, che è fondamentale per ottenere i risultati sperati, utilizzando al meglio le mie competenze».