Il ricorso alla diagnostica per immagini in medicina ha avuto una rapida crescita negli ultimi tre decenni, grazie soprattutto allo sviluppo delle tecnologie e all’impre­scindibile integrazione con l’informatica. Ecco perché, attualmente, rappresenta uno strumento rapido, semplice e sicuro per la definizione dello stato di malattia. Spesso non è facile districarsi tra termini tecnici e macchinari vari. Chi non è medico, si interroga poi su quale siano per esempio le diffe­renze tra radiografie (raggi X), Tac (Tomografia Computerizzata) e RMN (Risonanza Magnetica Nucleare).

Meglio ricorrere a una radiografia o una risonan­za? Risonanza o Tac? Premesso che non c’è un esame migliore dell’altro, la scelta va effettuata dal medico specialista dopo un’accurata valuta­zione dell’appropriatezza clinica e seguendo le linee guida scientificamente avvalorate.

Le radiografie, che consistono nell’acquisizione di immagini attraverso l’erogazione di radiazioni ionizzanti, sono gli esami più erogati in Radio­logia. L’alta risoluzione di contrasto dell’imma­gine consente di diagnostica facilmente traumi e patologie ossee. Si tratta quindi di un primo fondamentale studio degli organi interni delle re­gioni toraciche e addominali. L’esame completo dura pochi minuti e comprende il posizionamento del paziente da parte del tecnico di radiologica. All’occorrenza può essere utilizzato anche un me­todo di contrasto per mettere in evidenza specifi­che strutture da studiare in modo più approfondito (organi dell’apparato gastrointestinale, urinario e genitale femminile).

La Tac ha un principio di acquisizione delle im­magini piuttosto simile a quello delle radiografie, anche se in tal caso il paziente è sdraiato su un lettino che si sposta durante l’esame della durata di pochi minuti. La presenza di un tubo radiogeno che ruota attorno al paziente, consente di acqui­sire immagini da tante angolazioni differenti. I I dati raccolti interpolati dal software che li elabo­ra, producono immagini su vari piani. La Tac è indicata per lo studio di organi interni (encefalo, addome, collo, torace, pelvi), ossa, tessuti molli e apparato vascolare, ma viene impiegata anche per la diagnosi di problemi cardiaci, traumi os­sei e stadiazione neoplastica. L’utilizzo di mezzo di contrasto permette inoltre la visualizzazione e la differenziazione delle strutture anatomiche in esame.

C’è, infine, la Risonanza Magnetica Nucleare, un esame in cui il paziente viene posizionato su un lettino immerso in un campo magnetico statico generato dal macchinario. In questa situazione, i protoni dell’idrogeno contenuto nel corpo si alli­neano in direzione dell’asse del campo magneti­co. La particolare capacità di differenziazione dei tessuti rende questo esame particolarmente adatto per lo studio di articolazioni, tessuti molli (come i muscoli e la mammella), il sistema nervoso centra­le e i principali organi interni.