A Ravenna 33, le lesioni cartilaginee e tendinee, traumatiche e degenerative, dell’atleta professionista e del semplice sportivo amatoriale si curano anche con le infiltrazioni di “Plasma Ricco di Piastrine”: la terrapia PRP

In ambito ortopedico e traumatologico, ma non solo, si sente sempre più parlare di terapia PRP, acronimo di “Plasma Ricco di Piastrine”. Di cosa si tratta?

Di un preparato di derivazione ematica caratterizzato dall’alta concentrazione di fattori di crescita utili all’organismo per i processi di bio-stimolazione e riparazione.

Considerando la capacità di stimolare e facilitare i processi di riparazione tissutale, può essere efficace per curare le lesioni cartilaginee e tendinee, traumatiche e degenerative, spesso di difficile gestione nell’atleta professionista, nello sportivo amatoriale e nel lavoratore sottoposto a stress meccanici.

Negli anni, infatti, sono state proposte diverse procedure di trattamento terapeutico, ma nessuna ha dato risposte scientificamente rilevanti. Pertanto, se non in casi estremi post traumatici associati ad altre lesioni, il trattamento conservativo (quindi non chirurgico) è il “gold standard”, cioè quello più affidabile, in particolare per tendini (epicondiliti, tendinosi rotulee, tendine d’Achille) e ginocchia (lesioni osteocondrali, lesioni meniscali non chirurgiche, artrosi di secondo e terzo grado).

Da qualche anno, in alternativa e/o in associazione a tecniche riabilitative e infiltrative con acido Ialuronico, si sono sviluppate tecniche classificate come “rigenerative”. «L’acido ialuronico – spiegano i medici responsabili della procedura di Ravenna 33 – produce semplicemente una viscosupplementazione, ossia un miglioramento della lubrificazione, che tende a migliorare la qualità della cartilagine residua.

Le infiltrazioni con PRP, pur non facendo ricrescere la cartilagine, come peraltro nessuna tecnica oggi conosciuta, riducono l’infiammazione, migliorano l’ambiente articolare e tendineo, alleviando quindi i sintomi dolorosi e concedendo spesso la ripresa dell’attività sportiva e lavorativa al livello precedente la comparsa dei sintomi».

La tecnica con infiltrazioni di PRP trova la sua migliore indicazione in pazienti relativamente giovani, con lesioni degenerative, infiammatorie e post traumatiche di tendini (epicondiliti, tendine d’Achille, rotuleo, quadricipitale), in pazienti con esiti da lesioni di legamento crociato anteriore di ginocchio non complete, lesioni post ricostruttive legamentose, residua dolenzia da sovraccarico dopo meniscectomia, condropatia femoro rotulea, artrosi di secondo e terzo grado e lesioni meniscali non chirurgiche.

«La terapia PRP – aggiungono i medici responsabili della procedura – consiste in un prelievo di sangue dal paziente stesso, nella sua centrifugazione, con relativa separazione del concentrato piastrinico, e nella successiva immediata infiltrazione nel tendine degenerato e/o articolazione.

I risultati sono complessivamente buoni nel medio termine, con miglioramento del dolore, della fluidità dell’articolarità del distretto interessato e ripresa della propria attività sportiva e lavorativa». Sarà utile la ripetizione del ciclo infiltrativo con PRP ogni anno, anche in assenza di dolore, quando si presenta una sensazione di “fastidio” e, magari intercalato a 6 mesi da un ciclo di acido ialuronico, in particolare in pazienti molto attivi.

La procedura, che si svolge in ambiente protetto (ambulatorio chirurgico), è soggetta ad autorizzazione e controllo da parte della AUSL di appartenenza, quindi eseguibile solo in strutture certificate per tale pratica come Ravenna 33. È estremamente sicura in quanto viene usato sangue autologo e necessita solo di un controllo ematico per la conta piastrinica recente poco prima della procedura stessa.

I medici responsabili della procedura sono a disposizione per un consulto gratuito circa l’idoneità e la congruità della terapia con PRP, previo appuntamento telefonico presso Ravenna 33.