Ogni anno, in Italia e nel mondo, le malattie delle arterie coronarie colpiscono migliaia di persone e, se non diagnosticate tempestivamente, nei casi più gravi possono portare anche al decesso del paziente. La tomografia computerizzata (TC) coronarica è un esame particolarmente utile per valutare lo stato di salute dell’apparato cardiovascolare.
Ne parla la Dott.ssa Costantina Catalano, cardiologo presso l’Unità Operativa di Cardiologia di Ravenna33, coordinata dal Prof. Donato Mele. La Dott.ssa Catalano è stata allieva del Prof. Gianluca Pontone, uno dei maggiori esperti mondiali nel campo della TC coronarica e delle metodiche di imaging cardiaco in generale.

 

 

Dott.ssa Catalano, che cos’è la TC coronarica?

«La TC coronarica è una delle più recenti e interessanti evoluzioni della diagnostica cardiovascolare in ambito radiologico. Si tratta di un esame in grado di produrre immagini tridimensionali ad alta definizione del cuore e delle arterie coronarie, che sono i vasi che nutrono il cuore. Grazie a questo esame è possibile navigare all’interno delle coronarie e valutare la presenza di varie alterazioni, soprattutto delle note placche aterosclerotiche, che possono provocare un restringimento delle arterie.»

Si tratta di un esame invasivo?

«No. La TC coronarica è un esame diagnostico non invasivo, poiché non prevede l’uso di cateteri inseriti nel cuore o nei vasi.»

Sono utilizzati raggi X?

«Come tutti gli esami TC, anche la TC coronarica si basa sull’uso di raggi X. Tuttavia, grazie alle tecnologie più recenti, la dose di raggi X erogata durante una TC coronarica è molto contenuta.»

Come si esegue la TC coronarica?

«L’esame viene eseguito in regime ambulatoriale, senza necessità di ospedalizzazione. Il paziente si sdraia su un lettino scorrevole, che si muove all’interno di un apparecchio aperto, e rimane fermo per tutta la durata dell’esame, trattenendo il respiro, se richiesto, per alcuni secondi. La durata complessiva dell’esame di solito non supera i 15 minuti. Il battito cardiaco viene monitorato tramite elettrodi posti sulla cute del paziente.»

Ci sono precauzioni particolari?

«L’esame richiede abitualmente la somministrazione di un mezzo di contrasto in una vena del braccio. Poiché il mezzo di contrasto viene eliminato dai reni, è importante conoscere preventivamente la funzionalità renale del paziente. A tal fine, è sufficiente un semplice esame del sangue. In caso di allergia nota al mezzo di contrasto, è prevista una premedicazione con cortisone e antistaminici alcuni giorni prima dell’esame.»

Che cosa succede dopo l’esame?

«Una volta concluso l’esame, il paziente può riprendere le normali attività quotidiane senza alcuna limitazione.»

Ci sono esami TC delle coronarie anche senza mezzo di contrasto?

«Si, in alcuni casi l’esame viene richiesto non per cercare le placche nelle arterie coronarie o altre anomalie di questi vasi ma per valutare solo quanto calcio si è depositato sulle arterie. In questi casi non è necessario l’uso del mezzo di contrasto. Quando si valuta il calcio coronarico si calcola un punteggio che indica la quantità di calcio presente. Nei pazienti asintomatici questo punteggio è uno strumento importante per stabilire il rischio cardiovascolare, cioè il rischio di avere eventi cardiaci in futuro.»

La TC è un esame radiologico. Qual è il ruolo del cardiologo?

«Il cardiologo ha un ruolo essenziale prima, durante e dopo l’esame. Prima dell’esame valuta le indicazioni alla procedura e la necessità di eseguirla. Durante l’esame collabora con il radiologo, e, se necessario, può somministrare farmaci per stabilizzare la frequenza cardiaca. Infatti, le immagini cardiache sono sincronizzate con il battito del paziente, che non deve essere troppo veloce. Dopo l’esame, il cardiologo legge insieme al radiologo le immagini e prepara il referto.»

Lei ha parlato di indicazioni. Può chiarire quando è indicato questo tipo di esame?

«La TC coronarica è un esame fondamentale nella moderna cardiologia. Essa permette di verificare lo stato di salute dei vasi del cuore, cioè delle arterie coronarie, e di individuare o escludere la presenza di placche che riducono il lume vasale. È particolarmente indicata in pazienti che hanno fattori di rischio cardiovascolare (fumo, ipertensione, colesterolo elevato e altri) e disturbi che fanno sospettare una malattia delle coronarie.»

La TC coronarica può sostituire la coronarografia?

«In linea generale, la TC coronarica è molto utile per escludere la presenza di malattie delle coronarie e costituisce un “filtro” per la coronarografia, cioè può evitare l’esecuzione di procedure invasive inappropriate che espongono a maggiori rischi. Tuttavia, in alcuni casi è necessario eseguire direttamente la coronarografia, che permette anche di trattare le placche ostruttive mediante la cosiddetta angioplastica.»

Quanto è affidabile la TC coronarica?

«In caso di esito negativo, l’esame garantisce con elevata certezza che le coronarie siano sane. Questo in medicina si chiama valore predittivo negativo, e per la TC coronarica è molto alto, vicino al 100%.»

Come vi siete organizzati a Ravenna33?

«Abbiamo cercato di organizzare un servizio di qualità, che possa rispondere a pieno alle esigenze dei nostri pazienti. Innanzitutto, ci siamo dotati di una TC a 256 strati, cioè di una tecnologia di alto livello, al passo con i tempi. In secondo luogo, cerchiamo di essere molto attenti nel preparare adeguatamente il paziente e nel curare l’esame in tutti i suoi aspetti. Infine, abbiamo investito molto in una stretta collaborazione fra cardiologo e radiologo. Questo aspetto è molto importante perché consente di raggiungere i risultati migliori.»

Che prospettive vede per l’uso della TC coronarica?

«Sono convinta che questo esame, che rappresenta una rivoluzione non invasiva nella diagnosi delle malattie coronariche, sarà progressivamente sempre più utilizzato. E’ necessario, tuttavia, aumentare la consapevolezza dei medici sull’importanza della TC coronarica. Questo obiettivo si può raggiungere con una maggiore formazione e informazione sull’argomento.»