Il cardiologo Gianluca Belletti di Ravenna 33 spiega quando è consigliabile sottoporsi a questo esame, come si esegue e perché è utile per impostare un piano terapeutico.


Misurare lo stato di salute delle coronarie non è sempre facile anche se, attualmente, la tecnologia fornisce un valido aiuto.

La TC Cardiaca per la determinazione del Calcium Score Index è un test fondamentale ai fini della prevenzione cardio-vascolare e, quindi, di prevenire eventi infausti acuti come l’infarto o l’ictus.

Com’è possibile? Attraverso la misurazione, della quantità di calcio presente all’interno dei vasi sanguigni. Un esame veloce e indolore che, di recente, è possibile effettuare a Ravenna 33. «Il calcio è il minerale più abbondante nel corpo umano – spiega il Dr. Gianluca Belletti, cardiologo di Ravenna 33 –. Sebbene si trovi per la maggior parte depositato nelle ossa e nei denti, circa l’1% è costantemente disciolto nel flusso sanguigno.

Con l’invecchiamento può depositarsi in varie parti del corpo tra cui i vasi sanguigni, dove è strettamente correlato allo sviluppo di danno vascolare e infiammazione cronica. Questo processo, indicato con il termine di calcificazione, è uno dei meccanismo portanti dell’aterosclerosi, il fenomeno responsabile della formazione di pericolose placche all’interno delle arterie, che sono in grado di impedire un adeguato passaggio di sangue e nei casi più gravi portare a infarti e ictus».

Questo progressivo accumulo di calcio nei vasi sanguigni, si verifica in genere dopo i 40 anni ed è particolarmente pericoloso nelle arterie coronarie, responsabili del rifornimento di ossigeno al cuore. La presenza di calcificazioni coronariche è comune a tutti i pazienti con malattia coronarica documentata e la possibilità di rivelarne la presenza prima di un eventuale evento cardiovascolare è quindi considerato un importante cardine di prevenzione primaria.

La calcificazione delle arterie aumenta con l’età ed è più importante negli uomini rispetto alle donne. Statistiche americane rilevano la presenza di calcificazione nel 90% degli uomini e nel 67% delle donne di età superiore a 70 anni.

Tra i fattori di rischio più rilevanti figurano: la sindrome metabolica, il colesterolo alto, il fumo, l’ipertensione arteriosa, la malattia renale cronica. «La presenza di calcificazioni coronariche – aggiunge il Dr. Belletti – è sostanzialmente priva di sintomi, almeno fino alle fasi più avanzate dove potrebbe causare dolore toracico, angina, oppure purtroppo manifestarsi direttamente con un infarto».

L’esame di elezione per la valutazione delle calcificazioni coronariche è la TAC, eseguita da un medico radiologo. Non è richiesta nessuna preparazione particolare: l’esame è rapido, indolore e poco invasivo in quanto non richiede mezzo di contrasto. Il paziente viene collegato a due elettrodi, come quando si svolge un elettrocardiogramma, fa un bel respiro e poi è tutto finito. L’acquisizione dell’immagine dura pochi secondi ed è sincronizzata al segnale raccolto con l’elettrocardiogramma.

L’esame consente di ottenere informazioni sull’eventuale presenza, posizione ed estensione delle placche calcifiche nelle arterie coronarie. Quelle di più lungo corso sono in genere stabili, mentre quelle di recente formazione possono essere pericolose quando crescono sino ad arrivare a occludere un vaso oppure si disgregano occludendo il vaso a valle. Dopo l’acquisizione dell’immagine, la quantità di calcio viene calcolata utilizzando il punteggio di Agatston così schematizzato: 0, nessuna malattia identificabile; da 1 a 99, malattia lieve; da 100 a 399, malattia moderata; maggiore di 400, malattia grave.

È importante annotare come questo risultato vada sempre contestualizzato agli altri fattori di rischio presentati dal soggetto. In altre parole, l’esame consente una valutazione, ed eventuale definizione, del rischio reale particolarmente puntuale permettendo allo specialista di valutare con estrema precisione la modalità di intervento più adatte.

IL CUORE E LA DIAGNOSTICA PER IMMAGINI

Grazie a una nuova Risonanza Magnetica da 1,5 Tesla e a una TAC a 256 strati, a Ravenna 33 è possibile fare importanti accertamenti sul cuore. La Risonanza Magnetica Cardiaca è oggi l’esame d’elezione nella misurazione dei volumi del cuore e della frazione di eiezione. Si basa sull’utilizzo di un campo magnetico ed è particolarmente indicata per valutare le caratteristiche del tessuto miocardico e dei flussi del sangue all’interno del cuore. Un aiuto importante per identificare malattie del pericardio, valvulopatie, masse cardiache e cardiopatiche ischemiche, congenite, sarcoidosi e cardiomiopatie dilatative, ipetrofiche, aritmogene e miocarditi. La TAC Coronarica con contrasto permette invece una perfetta visualizzazione dell’albero coronarico delle strutture valvolari e delle strutture muscolari del cuore, permettendo di rilevare con previsione la presenza di placche aterosclerotiche. Da segnalare, al riguardo, che Ravenna 33 ha siglato una collaborazione con il Centro Cardiologico Monzino IRCCS, centro di riferimento cardiovascolare internazionale, per l’esecuzione e la refertazione di Risonanza Cardiache.