Testo a cura del dottor Axel Arista, medico anestesista di Ravenna 33 specializzato in ossigeno-ozono terapia

I benefici dell’ossigeno-ozono terapia nella cura del classico mal di schiena sono ormai conosciuti. Il suo potente effetto antinfiammatorio è infatti utile per trattare, tramite infiltrazioni, patologie articolari e tendinee, lombo-sciatalgie da ernie del disco e altre patologie degenerative della colonna vertebrale cervico-lombare.

In pochi invece sanno che l’ossigeno-ozono, mediante tecnica sistemica endovenosa, può rivelarsi prezioso anche per numerose malattie sistemiche che colpiscono l’organismo nel suo insieme e che si manifestano con dolori cronici diffusi e con uno stato di spossatezza generale sia a livello muscolare che mentale. Rientrano in questa categoria, la fibromialgia e tutte le varie forme di Sindrome da stanchezza cronica che tuttora sono di difficile definizione clinica.

Dato che, come testimoniato da diversi studi, solo a una percentuale minima di chi accusa certi sintomi viene diagnostica la malattia in tempi brevi, l’ossigeno-ozono può essere tranquillamente utilizzato per avere un sollievo immediato. Il trattamento è mirato più ai sintomi dolorosi esposti dal paziente che alla malattia ‘etichettata’ o meno. Da parte nostra l’obiettivo è di lavorare sui sintomi, il dolore in tutte le sue forme, per cercare di eliminarlo e aiutare le persone a stare meglio.

E c’è ancora di più: il trattamento può dare nuova energia anche a chi soffre di un affaticamento non patologico come gli sportivi e chi è stressato per sovraccarico lavorativo o emotivo, accomunati dal desiderio di ripristinare uno stato di benessere.

In cosa consiste la tecnica di ozonoterapia sistemica endovenosa? Nel prelevare una piccola quantità di sangue da una vena del braccio, che viene poi arricchita con una miscela gassosa di ossigeno e ozono e iniettata o reinfusa al paziente. Il trattamento dura circa un’ora e, per avere il massimo risultato, è bene programmare una prima sequenza di circa 3-6 sedute, prevedendo poi richiami a cadenza semestrale.

Non ci sono particolari controindicazioni, tanto che può essere utilizzata anche come terapia coadiuvante per pazienti oncologici. In breve, il paziente avverte una riduzione del dolore e della stanchezza fisica e mentale, fino ad arrivare a un vero e proprio rinvigorimento.

Attualmente il trattamento è stato codificato dalla Sioot – Società scientifica di ossigeno-ozono terapia che ha depositato tutti i protocolli terapeutici al Ministero della Salute. Anche se è solo negli ultimi 25 anni che l’ossigeno-ozono-terapia si è affermata come strumento di cura di numerose patologie, come confermato da una bibliografia di oltre 1.800 lavori pubblicati dal 1995 a oggi, in realtà la prima macchina per produrre ozono risale al lontano 1890. Ma è stato durante la prima guerra mondiale che si è affermato l’uso dell’ozono come antibatterico.